La Sicurezza e l'AIDS

Dieci cose da sapere sull'HIV/AIDS

La forza dell'HIV/AIDS risiede nell'ignoranza delle sue vittime. Conoscere la malattia e i modi in cui si trasmette è l'unica, vera protezione contro di essa. Paradossalmente, l'HIV/AIDS è una malattia da cui non si guarisce, ma che può essere prevenuta al cento per cento.

Purtroppo, troppe persone si sentono protette dal rischio del contagio mentre in realtà non conoscono, o credono erroneamente di conoscere, cosa è l'HIV/AIDS.

Ecco dieci fatti che chiunque, dovunque si trovi a vivere, non dovrebbe mai mancare di sapere.

1. L'AIDS è causato dall'HIV

L'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia provocata dall'HIV, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da AIDS il sistema immunitario non è più in grado di difendere l'organismo dalle malattie, e il processo degenerativo prosegue fino alla morte del paziente a causa delle infezioni cosiddette "opportunistiche". Non esiste una cura o un vaccino per eliminare definitivamente l'HIV dal corpo.

2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa

Le persone che contraggono il virus HIV (sieropositive) non sono malate di AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, in assenza di cure adeguate. Se non riceve farmaci antiretrovirali(ARV) un bambino nato HIV-positivo ha mediamente un terzo delle probabilità di morire prima di compiere un anno, e il 50% di probabilità di morire entro i 2 anni,

Se però la diagnosi è tempestiva e la terapia ARV è seguita con scrupolosità, un soggetto sieropositivo può avere una speranza di vita indefinita, pur rimanendo sempre portatore del virus. Soltanto quando il livello dell'infezione (viremia) supera una determinata soglia, il soggetto è considerato malato di AIDS.

3. Come si trasmette il virus

L'HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. La saliva non è fra questi, dunque è una falsa credenza che l'infezione da HIV possa contagiarsi tramite il bacio.

4. Il contagio sessuale

 La modalità più frequente di trasmissione dell'HIV è per via sessuale, perché durante un rapporto sessuale non protetto vi è il massimo scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto quando si verificano circostanze aggravanti (ferite dell'apparato genitale, malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le ragazze più giovani sono particolarmente esposte al contagio perché un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a ferite e infezioni.

5. HIV/AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale

Le malattie a trasmissione sessuale (MTS) sono un fattore di rischio particolarmente elevato (da 5 a 10 volte superiore alla media) di contrarre o trasmettere l'HIV. I soggetti consapevoli di avere queste infezioni dovrebbero avere esclusivamente rapporti sessuali protetti (con preservativo o senza penetrazione), informare il partner e provvedere a curarsi.


6. Come si evita il contagio per via sessuale

Il rischio di trasmissione dell'HIV/AIDS per via sessuale può essere ridotto se il soggetto si astiene dal sesso, se ha rapporti non protetti esclusivamente con un partner non infetto, se pratica soltanto sesso sicuro (con preservativo o senza penetrazione). Fra queste tre modalità di prevenzione, l'unica assolutamente certa è, per ovvie ragioni, l'astinenza.


7. HIV/AIDS e droga

I soggetti che assumono droghe per iniezione corrono un rischio molto alto di contrarre l'HIV/AIDS tramite lo scambio di siringhe e aghi infetti, pratica tuttora molto diffusa in alcuni ambienti e che provoca innumerevoli contagi ogni anno. Il fattore di rischio è così alto da indurre a consigliare di avere sempre sesso protetto con un partner che usa droghe iniettabili.

Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.


8. A chi rivolgersi

Se una persona sospetta di avere contratto il virus, l'unico modo per accertarlo è effettuare l'apposito test per l'HIV presso una struttura sanitaria attrezzata.

Nel caso il soggetto sia un minore, deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare il test nel pieno rispetto della privacy è un diritto riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia.

Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.


9. L'HIV e i contatti umani quotidiani

L'HIV non si contagia con comportamenti sociali quotidiani. È del tutto privo di rischi stringere la mano a una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con essa cibo, abiti o altri utensili (tranne quelli che possono avere avuto contatto occasionale con il sangue, come rasoi e spazzolini da denti). Una persona sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina. È infondata anche la credenza che le zanzare possano veicolare l'HIV pungendo in successione persone malate e persone sane.


10. Solidarietà e umanità

L'ultima, e non meno importante fra le cose da ricordare, è che ogni persona merita accoglienza e solidarietà. Discriminare un essere umano perché ha contratto l'HIV/AIDS, è membro di una famiglia in cui vi sono persone infette, o appartiene a una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto umano individuale ed è segno di profonda immaturità. Il silenzio e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere quanto la malattia stessa.


Rimedi per prevenire

Per lei:
Pillola, anello, cerotto, impianto, spirale... Le donne possono ormai fare ricorso a una vasta scelta di metodi contraccettivi, allo stesso tempo efficaci e poco vincolanti. Sta a te trovare la contraccezione che fa per te e si adatta meglio al tuo stile di vita.
I metodi ormonali
Sono indubbiamente i contraccettivi più diffusi in Europa. Si assumono sotto diverse forme:
• La pillola: questo contraccettivo si assume per bocca, sotto forma di compresse quotidiane. Essa contengono ormoni (estrogeni e orogesterone) che permettono di bloccare l’ovulazione. A seconda del dosaggio degli ormoni possiamo distinguere: la pillola combinata (contenente progesterone ed estrogeni) e la pillola progestinica (contenente solo progesterone), raccomandata in caso di rischi cardiovascolari.
Tra gli effetti collaterali, possiamo osservare un aumento di peso, spotting, emicranie e dolori al seno. Questo metodo è efficace al 99%, anche se esistono alcune controindicazioni (fumo, diabete, colesterolo alto).
• L’iniezione di progestinici: consigliata a coloro che non sopportano la pillola, l’iniezione intramuscolare di progesterone va effettuata una volta al mese. Unico effetto collaterale: provoca spesso un’irregolarità nel ciclo.
• L’impianto sottocutaneo: inserito nel braccio tramite una piccola operazione in anestesia locale, l’impianto ha un’efficacia di 3 anni e diffonde il progesterone senza interruzione. E’ efficace quanto la pillola ma più economico: ha pero’ tutti gli effetti collaterali di quest’ultima.
• L’anello contraccettivo: allo stesso tempo flessibile e facile da inserire in vagina, libera costantemente degli estrogeni e del progesterone, per tre settimane. Basta toglierlo per provocare le mestruazioni e aspettare una settimana prima di inserirne un altro. Un altro vantaggio: contenendo meno ormoni, provoca effetti collaterali più leggeri.
• Il cerotto transdermico: poco più grande di un francobollo, il cerotto libera degli ormoni che penetrano attraverso la pelle, per una settimana. Dopo tre cerotti, basta saltare una settimana per avere il ciclo. Gli effetti collaterali sono gli stessi della pillola con in più una piccola infiammazione della pelle nel punto dove è il cerotto è stato incollato.

Per lui:

  • I profilattici (detti anche preservativi o condom) rappresentano gli unici mezzi contraccettivi «meccanici» per l’uomo. La loro origine risale a più di 400 anni fa. Allora erano però piuttosto spessi e poco pratici, e in realtà venivano usati solo per proteggersi dalle malattie veneree, un vantaggio che naturalmente conservano ancora adesso. Con l’uso del profilattico l’uomo può contribuire personalmente a una contraccezione fondata sulla condivisione della responsabilità nella coppia. Con la diffusione della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), trasmissibile anche sessualmente, il profilattico ha assunto un significato sempre più grande. Se oltre alla protezione contro le infezioni si desidera anche una contraccezione affidabile, si dovrebbe però usare un metodo contraccettivo aggiuntivo.

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